Il tema detrazioni è da sempre molto caldo, perchè anche in questo 2025 iniziato da poco non mancano le novità. Per detrazioni si fa riferimento generalmente a tutte le forme di “agevolazioni” di tipo economico e fiscale che sono concepite per particolari categorie di cittadini, ma anche figure oppure forme di lavori così da incentivare la loro presenza.
Per l’anno in corso non sono state apportate rivoluzioni ma sono presenti sicuramente varie, oggi dichiareremo quelle dall’importanza maggiore e più radicata, in modo generico in Italia si parla di detrazioni come forma di riduzione di un certo quantitativo di denaro dalle tasse, quindi andando a generare una serie di vantaggi per i soggetti presi in considerazione.
Novità nelle detrazioni 2025
Ad esempio cambia qualcosa in merito a chi ha figlia carico, che continuerà naturalmente a godere delle detrazioni Irpef, il “tetto” infatti viene ridotto per i nuclei familiari che presentano reddito complessivo che da circa 75 mila euro fino a 100.000 euro, tenendo conto anche di vari fattori come una scala di equivalenza, la tipologia e l’età dei figli a carico.
L’importo detraibile come cifra massima è di 14 mila euro fino a 75 mila euro di reddito, mentre risulta essere fino a 8000 euro per redditi che arrivano fino a 100 mila euro, che costituisce il “tetto massimo” per fruire delle detrazioni seppur ridotte. Aumenta il tetto di detrazione da 800 a 1000 euro nella spesa detraibile del primo ciclo di istruzione e della secondaria di secondo grado.
Bonus Edilizi: cosa cambia
Viene confermata anche se con qualche modifica la diffusa e discussa come poche quella del Bonus Edilizi che è una forma modificata e depotenziata dell’Ecobonus, chiamato anche SuperBonus 110. Resta intatta la possibilità di ottenere tramite detrazione una parte della spesa dei lavori effettuati di ristrutturazione ma anche acquisti di elettrodomestici e vari mobili in ottica di risparmio energetico, con alcune modifiche.
- Chiamato anche Bonus Ristrutturazione con detrazione “scesa” al 50 % della con un tetto di spesa massimo di 48 mila euro per le prime case
- Questo si abbassa al 36 % per le “non seconde case”
Il sistema resta legato ad un ambito di restituizione delle somme spese calcolate in questo modo attraverso delle rate a scadenza decennale, nei piani il Bonus in questione sarà attivo ma gradualmente sempre più depotenziato che diventerà una forma di detrazione stabile al 30 % e con tetto di spesa fisso a 48 % per tutti i tipi di abitazione, nel 2028.
Per essere “compatibili” con questa detrazione i lavori, i mobili o gli elettrodomestici in questione devono presentare una classe di consumo piuttosto ridotta classificata dalle lettere A, e gli acquisti o i lavori di ristrutturazione devono essere obbligatoriamente effettuati attraverso un sistema di pagamento totalmente tracciabile, quindi bancomat, carta, bonifici e non contanti.